Fai qualcosa di buono per il tuo corpo
Published: Tuesday, June 28th, 2016 - H.12:31AM
Author: Stefania Carlotto
“Fai qualcosa di buono per il tuo corpo, affinché la tua anima abbia voglia di viverci”
(W. Churchill)
Quando mi sono trovata di fronte a questa frase, nel leggerla si è materializzata davanti ai miei occhi l’immagine di Sir Winston Churchill.
Sì, proprio lui, con bombetta, sigaro, corpo pingue e pesante.
L’ho guardato e gli ho chiesto: “che intendevi dire?”.
Ovviamente non mi ha risposto, ma il suo sorriso e soprattutto il brillio che aveva negli occhi, mi ha lasciata libera di dare una qualsiasi delle tante interpretazioni a cui si presta questa frase.
Mi è piaciuta da subito per vari motivi:
- il primo è che, nel pronunciarla,
le parole ti rotolano in bocca,
lasciando un sapore di “buono”,
di quelli che ti fanno capire
che esprime una cosa giusta - il secondo è che arriva a toccare
sia le corde del cuore,
sia quelle del corpo, sia quelle della mente
ed è strepitoso che un’unica frase
possa farlo contemporaneamente - il terzo è che ogni persona
può soddisfare uno o più
dei nostri tre “corpi”
(anima-corpo-mente) e ciò significa
che è una frase che trova gradimento
praticamente in tutti noi!
Geniale, Sir, assolutamente geniale!
Sicuramente i motivi che lo hanno portato a concepire questa frase, non sono stati gli stessi per cui oggi ci piace leggerla.
Resta che, comunque venga “sentita”, è un frase che ci mette di fronte alla nostra responsabilità di fare qualcosa di buono per noi!
Ancora una volta al centro del nostro star bene ci siamo noi, chiamati a far fronte in prima persona alla cura di noi stessi.
Dovrebbe essere una cosa facile, che ci viene spontanea, e allora perché non lo facciamo?
Perché quando abbiamo mal di stomaco non ci chiediamo “perché ho mal di stomaco?”
(…e corriamo a ingurgitare un farmaco) e la stessa domanda non ce la facciamo mai quando abbiamo mal di testa,
o quando dormiamo male o quando non digeriamo.
Eppure il nostro corpo è nostro, vive in simbiosi con noi, dovremmo conoscerlo meglio di qualsiasi altro …
eppure lo snobbiamo ed è più facile ingerire qualcosa (ma voi lo leggete sempre il foglio illustrativo con le modalità d’uso e gli effetti indesiderati anche gravi ???),
piuttosto che ascoltarlo.
Ed ecco una prima risposta, Sir:
- fare qualcosa di buono per il mio corpo,
è ascoltarlo, affinché io possa capire i segnali
del suo malessere, porvi rimedio
e far sì che la mia anima sia felice di viverci! - nutrirmi nel modo migliore per dare
gli “strumenti” necessari ad ogni singola cellula
a svolgere il suo compito con i massimi risultati - dedicare almeno mezz’ora al giorno
ad una qualsiasi attività fisica per mantenermi
attivo e godere anche di uno spazio
interiore per me stesso.
A voi viene in mente qualcos’altro che possa essere utile a rendere il nostro corpo, non una semplice bicocca, ma una suntuosa reggia dove la nostra anima possa spaziare liberamente,
circondata da meravigliosi giardini densi di colori e profumi?
Una bella casa non deve avere solamente le pareti imbiancate, i pavimenti coperti da preziosi tappeti, gli arredi e il mobilio di buon gusto e i giardini curati;
deve avere soprattutto le fondamenta solide, gli impianti idraulici che funzionano alla perfezione, come pure l’impianto elettrico e il tetto, che deve essere integro e non bucato! …
e se ci mettiamo anche un ottimo impianto di filodiffusione, l’atmosfera sarà perfetta!
L’equilibrio tra anima, mente e corpo rende armoniosa la nostra vita.
Ogni dissonanza stride al punto che, volenti o nolenti, assistiamo a reazioni che possono manifestarsi in molti modi e noi possiamo ovviare in molti modi:
possiamo “fare qualcosa di buono …”, oppure “nascondere la polvere sotto un tappeto”; possiamo “fare qualcosa di buono …”, oppure “dare un’imbiancata”;
possiamo “fare qualcosa di buono …” noi, oppure confidare che altri possano risolvere ogni cosa.
In ogni caso e qualsiasi cosa decidiamo di fare, non dimentichiamoci che siamo noi i primi medici di noi stessi, siamo noi che ogni giorno facciamo o non-facciamo il meglio per noi.
D’altra parte, chi c’è, oltre a noi stessi, ad esserci accanto ogni minuto, ora, giorno per tutta la nostra vita?
Noi! E chi ci può conoscere se non noi stessi?