Le tre Grazie: beltà ingegno virtù
Published: Friday, November 11st, 2016 - H.11:12AM
Author: Stefania Carlotto
CARME AD ANTONIO CANOVA
Alle Grazie immortali
le tre di Citerea figlie gemelle
è sacro il tempio, e son d’Amor sorelle;
nate il dì che a’ mortali
beltà ingegno virtù concesse Giove,
onde perpetue sempre e sempre nuove
le tre doti celesti
e più lodate e più modeste ognora
le Dee serbino al mondo. Entra ed adora.
(U. Foscolo)
E’ sempre più evidente che il benessere e la bellezza non sono solamente una espressione estetica, ma un equilibrio tra ciò che siamo, ciò che percepiamo, ciò che esprimiamo.
Ritrovare o mantenere questo equilibrio è indispensabile sia per la nostra vita che per il nostro modo di porci di fronte ad essa.
Ormai non possiamo più illuderci che lo stare bene interiormente non si rifletta sullo stare bene esteriormente:
chi fa della mera bellezza esteriore il suo punto di forza non è automaticamente felice né esente da depressioni o stress.
Riscoprire invece la bellezza quale armonia dell’universo fisico ed interiore è sicuramente una “via maestra” per far fronte ad uno stile di vita che sempre meno è corrispondente alle nostre reali necessità.
Nel lavoro frustrazioni, competitività e mancanza di riconoscimento dei nostri meriti sono fonte di stress;
le nostre vite privata e sociale, lungi dal rappresentare dimensioni protettive e rassicuranti, diventano cassa di risonanza della nostra insoddisfazione, amplificandola addirittura,
col risultato che preoccupazioni del presente e del futuro ed uno stato d’ansia generalizzato alterano la nostra stabilità emotiva e comportamentale.
Quali sono allora gli strumenti per poter migliorare noi stessi e riqualificare la nostra vita?
Fin dai tempi più antichi, attraverso la musica, la danza e la poesia l’uomo ha allietato la sua vita ed ha trovato un canale per esprimere il suo modo interiore.
Oggi il potere “terapeutico” di tali forme espressive risiede nel fatto che si possono configurare come momenti qualificanti di aggregazione:
star bene significa, anche e soprattutto, stabilire relazioni significative che permettano di appagare la necessità dell’uomo, essenzialmente “animale sociale”, di condividere le sue esperienze di vita.
In questo momento di estrema mediocrità, cercare di essere virtuosi è sicuramente un’alta aspirazione, dato che la virtù è stata soppiantata brutalmente da valori e principi che snaturano la complessità dell’essere umano.
Più siamo mediocri, più siamo infelici e peggio viviamo. Riscoprire il “bene” fine a se stesso e poi cercare la trasformazione da “bene” a “meglio” è un percorso che può iniziare da qualunque punto,
ma che inevitabilmente porta ad un innalzamento della qualità di vita.
Parlare di salute e benessere, perciò, è anche rendersi conto che più ci riavviciniamo alla nostra natura umana, più cerchiamo l’armonia con la natura di cui facciamo parte,
più abbiamo rispetto verso noi stessi e verso il Pianeta che ci ospita e migliore sarà la nostra qualità di vita, sia in salute e benessere, sia in bellezza estetica o del nostro essere.