Non siamo girasoli, ma …
Published: Monday, February 13rd, 2017 - H.11:25AM
Author: Stefania Carlotto
… come i girasoli e tutti gli altri essenti viventi del pianeta Terra, siamo profondamente legati all’alternanza delle stagioni, così come a quella giorno-notte, alle varie fasi lunari e addirittura ai cambiamenti meteorologici.
Ormai è noto a tutti che il nostro corpo è regolato da orologi biologici, essenziali per la nostra stessa sopravvivenza
e per poter vivere in uno stato di equilibrio che garantisca benessere e salute.
L’attività biochimica del nostro organismo è scandita dal ritmo circadiano, che dura circa 24 ore e regola molti fenomeni:
le fasi di sonno-veglia, il ritmo cardiaco, le secrezioni ormonali, la pressione sanguigna, la risposta immunitaria.
Ma non solo: mentre noi siamo travolti dalle incombenze quotidiane, a prescindere da ogni nostra precisa volontà, il nostro corpo continua a rigenerarsi e a mettere in atto processi di disintossicazione e guarigione, di riparazione dei tessuti, di gestione delle infiammazioni,
attento ad ogni minimo cambiamento che possa essere causa di squilibrio, consentendoci in questo modo di stare bene.
Il nostro stesso umore può essere indicatore di ciò che sta avvenendo nel nostro organismo, o può essere influenzato dalle condizioni atmosferiche o dalle fasi lunari.
Assorbiti da mille impegni quotidiani, quasi non ci concediamo il tempo per mangiare o per ascoltare i nostri figli o per coltivare le relazioni interpersonali.
Questo vortice non comprende quasi mai i nostri bisogni o forse, più semplicemente, siamo noi che non li ascoltiamo più e di conseguenza, giorno dopo giorno, li releghiamo in una sorta di scantinato interiore.
Abbiamo tutti, in testa o in tasca, un’agenda per poter pianificare, programmare e ricordare i vari impegni del giorno e della settimana.
Provate un po’ ad analizzare la vostra giornata-tipo: sicuri che i ritmi quotidiani siano scanditi dai vostri bisogni?
O non sono invece regolati dai “bisogni” degli altri?
Nel lavoro spesso ci troviamo a sopperire a mancanze organizzative dei nostri superiori o a tappare i buchi dei colleghi e con che cosa?
Con il nostro tempo e con la nostra energia. Poi, doverosamente, ci dedichiamo ai bisogni di figli, mariti, mogli, compagni o compagne e alle varie incombenze
che possono riguardare più specificamente il ruolo della donna o quello dell’uomo nella nostra “pianificazione casalinga”.
Non è strano che anche andare in palestra o in piscina o ad un corso di danza possa diventare stressante se ci si arriva in affanno e, soprattutto, troppo affaticati dalla giornata.
Spesso ci si ritrova a fare la spesa ad orari che fino a vent’anni fa erano impensabili e siamo addirittura grati che i supermercati siano aperti fino a tarda sera e la domenica.
Tutto questo si scosta un tantino da quello che dovrebbe essere la nostra vita!
Dovremmo vivere gustando momenti, passioni, emozioni; dovremmo avere il tempo di accorgerci che le giornate si stanno allungando e che i profumi dell’aria stanno cambiando e soprattutto affrontare il cambio stagionale,
dando il nostro consapevole sostegno al processo di detossificazione, o supportando il nostro sistema immunitario in vista delle sempre più frequenti allergie primaverili.
Ma chi ci pensa? Chi pensa alla prevenzione come ad uno strumento quotidiano per mantenerci in forma?
Non molti direi …
Si pensi per un attimo a come i più gestiscono il fine settimana: un “cestone” da riempire con tutto ciò che non si è fatto durante la settimana,
con il risultato che nel week-end si fa il pieno di stress anziché dedicarsi a riacquistare energia, equilibrio, buon umore e serenità, rispondendo finalmente ai bisogni personali.
Le conseguenze sono davanti ai nostri occhi eppure non le vediamo, anzi, accettiamo passivamente e con rassegnazione i mal di testa o i malumori e aspettiamo pazientemente che il lunedì ci riproietti in una nuova settimana:
ancora non ci accorgeremo che le giornate si sono allungate e che siamo prossimi alla solita “gastrite primaverile”,
ancora attenderemo le fioriture munendoci di spray e fazzoletti,
ancora ci compiaceremo di accettare una serena convivenza con i nostri disturbi, che secondo copione cercheremo di alleviare anziché prevenire.
Una migliore qualità di vita passa attraverso la convinzione che sia indispensabile riconquistare una compiuta dimensione umana,
dove si coniughino armoniosamente le componenti emotiva e fisiologica.
Essere forti fisicamente produce benessere anche interiore, dà maggiore sicurezza in se stessi e consente di affrontare con più determinazione la quotidianità!
Scommettete che questa è anche la condizione essenziale che permette di trovare il tempo per fare quello che piace?